“Brutta canaglia la solitudine”
Rassegna “Spazio d’Ozio” ore 21.30
via XXIV Maggio, Parma
Organizzazione Teatro del Cerchio
testo e regia Daniele Finzi Pasca
con Mauro Mozzani e Rolando Tarquini
musiche Gregorio Cosentino
disegno luci Marco Finzi Pasca
scenografia Graziano Marafante
una coproduzione Compagnia Finzi Pasca e Manicomics Teatro
partecipano al nuovo allestimento 2021: Alexis Bowles, Pablo Gershanik, Victorino Antonio Luján
Vi sono paesi dimenticati dalla storia, alcuni villaggi piano piano vengono abbandonati e chi resta si attacca in sogno ad un attimo di gloria.
Medoro e Vitalizio, i due protagonisti, sin da bambini attendono l’arrivo di qualcosa di nuovo. La loro vita è una catena fatta di piccole rivoluzioni fallite, scandita da cataclismi che cambiano il profilo delle cose. Si passeggia sino al molo e si pensa di buttarsi giù, poi ci si ripensa e si ricomincia a lottare.
Il testo riflette sulla dimensione legata al gioco teatrale e sulle possibili forme di porsi rispetto all’interpretazione. Vitalizio e Medoro non sanno di giocare al teatro, semplicemente si pongono problemi d’interpretazione cercando forme per essere convincenti. Provando e ripetendo; strutturano un’azione teatrale partendo da posizioni molto lontane. Così capita da tempo nel teatro contemporaneo, le differenti scuole sono l’espressione dei differenti modi di concepire la “verità” sulla scena.
Questo percorso s’intrecciava con un secondo tema: l’imminente Anno Santo. Di pellegrini ne avremmo visti molti.
Immaginette e benedizioni distribuite a tutti. Il miracolo della fede rinnovato. Come grandi Luna- Park, i centri di pellegrinaggio si sarebbero contesi lo slancio dei fedeli. Teatro e Ritualità da sempre vicine s’incontravano di nuovo.
“Brutta canaglia la solitudine” è una storia surreale, che racconta la fragilità di tutti davanti al destino. Una fragilità bella, la fragilità di chi non smetterà mai di resistere. Ci sono miracoli, atti carichi di talento, c’è la speranza nell’attesa e il ritrovarsi quotidiano con l’amicizia che rinnova il ricordo e la promessa che un giorno, finalmente, qualcosa possa cambiare.
Lo spettacolo è stato messa in scena per la prima volta nel 1999 con una co-produzione tra Manicomics Teatro e Teatro Sunil (ora Compagnia Finzi Pasca). Dopo essere stato tradotto in spagnolo e aver replicato per le platee sudamericane, lo spettacolo è stato riallestito nel 2020 con la coproduzione Compagnia Finzi Pasca e Manicomics Teatro.
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