IL MINISTERO DELLA SOLITUDINE
uno spettacolo di lacasadargilla
parole di Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano
drammaturgia del testo Fabrizio Sinisi
con Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano
regia Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
in collaborazione con lacasadargilla
con il sostegno di ATCL
si ringrazia per l’ospitalità in residenza Carrozzerie ǀ n.o.t.
con la collaborazione di Teatro Asioli – Correggio
Teatro Due – 4 e 5 marzo, ore 20.30
È spirato a una notizia vera lo spettacolo che la compagnia Lacasadargilla porta in scena a Teatro Due il 4 e 5 marzo alle ore 20.30.
Il ministero della solitudine, diretto da Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, racconta cinque vicende per cinque attori (Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano), che vanno a comporre una rappresentazione strutturata per flash, incontri, incidenti e fatta di partiture fisiche all’orlo di una danza. Di chi si dovrebbe occupare un Ministero della Solitudine? E il suo fine sarebbe davvero quello di cancellare quella condizione esistenziale? Scritto dal drammaturgo Fabrizio Sinisi, lo spettacolo nasce da una notizia di cronaca politica internazionale. Nel gennaio 2018 la Gran Bretagna nominò ufficialmente un ministro della Solitudine, il primo al mondo, per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale. L’anno successivo venne inaugurato il relativo Ministero, “istituzione dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte”.
Una storia che indaga la solitudine innanzitutto come incapacità, come difficoltà del desiderio – oggetto non controllabile per definizione – a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile, e non interessa a nessuno.
«Mantenendone ferma la natura leggera incidentale – scrive la compagnia – come nell’improvviso rendersi conto che la propria vita è racchiusa in un acquario, abbiamo immaginato una struttura articolata attorno a cinque vicende, cinque storie di solitudine. Dell’Istituzione Ministero viene definita la natura politica ambigua e tragicamente comica. È un luogo dove la liberazione del desiderio può attutire l’isolamento? Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? In cosa consiste e chi ne ha diritto? Con cosa bisogna coincidere per essere definiti soli e dunque appartenere a una categoria riconosciuta? È lo scandalo della solitudine. È l’affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti, spettri o tutta la moltitudine degli incontri mancati. Solitudine tutta contemporanea, di un’allegrezza insidiosa e irragionevolmente lieve. Solitudine come atlante di ricordi, catalogo di gesti, per percorrere il mondo e trattenere qualcosa di un noi; solitudine incarnata in alcuni oggetti, quasi dei kit di sopravvivenza: uno scatolone con tutta la vita dentro, un barattolo di miele fatto in casa, una pianta di plastica verde acceso, un set da picnic pronto all’uso, come se fossero sacche di storie, utensili eccessivi e numinosi per un’esistenza fuori dal normale».
Informazioni e biglietteria: biglietteria@teatrodue.org – www.teatrodue.org