Un tendone logoro, un vecchio circo in cui tutto sembra appassito. È qui che Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia: questa è la sua condanna, la pena che deve scontare per il delitto di cui si è macchiato. Sulla pista gli fanno compagnia Cassio, Jago, Roderigo, Emilia, incapaci di impedire che la tragedia della gelosia si ripeta in quello spazio in cui si muovono i fantasmi di tutte le vittime di femminicidio che cercano, invano, di interrompere l’orrore e ricordare a chi guarda che l’amore che uccide non è amore.