LE CROCODILE TROMPEUR /
DIDON ET ÉNÉE
tratto dall’opera di Henry Purcell
una creazione di Samuel Achache, Jeanne Candel e Florent Hubert
SPAZIO BIGNARDI
4 e 5 novembre
con Matthieu Bloch, Judith Chemla/Anne-Emmanuelle Davy, Vladislav Galard/Myrtille Hetzel, Florent Hubert, Clément Janinet/Marie Salvat, Olivier Laisney, Léo-Antonin Lutinier, Thibault Perriard, Jan Peters, Jeanne Sicre, Marion Sicre, Lawrence Williams
scene Lisa Navarro
luci Vyara Stefanova
costumi Pauline Kieffer
costruzione allestimenti François Gauthier-Lafaye, Didier Raymond, Pierre-Guilhem Costes
arrangiamento musicale collettivo
direzione del coro Jeanne Sicre
direzione musicale Florent Hubert
regia Samuel Achache e Jeanne Candel
produzione la vie brève – Théâtre de l’Aquarium / C.I.C.T. – Théâtre des Bouffes du Nord
coproduzione Les Théâtres de la Ville de Luxembourg; la vie brève; Comédie de Valence – Centre dramatique national Drôme-Ardèche; MC2: Grenoble; Le Radiant-Bellevue / Caluire-et-Cuire; Théâtre de Caen; Théâtre Forum Meyrin / Genève
con il sostegno di Théâtre de la Cité Internationale
aiuto alla produzione e alla distribuzione d’Arcadi Île-de-France, de la SPEDIDAM, de la DRAC Île-de-France et de la Région Île-de-France
premio Molière 2014 come Miglior Spettacolo per la categoria Teatro Musicale
Una pièce dallo spirito sfrenato che sfonda tutti i confini, quelli che di solito rinchiudono ogni disciplina nel suo ambito, ma anche quelli della ragionevolezza e dell’esuberanza, aprendo vasti orizzonti di gioco a un’immaginazione illimitata. Le Crocodile Trompeur / Didon et Énée è una farsa contemporanea modellata su un quadro antico e, come abili improvvisatori, tutti gli artisti in scena sollevano la partitura barocca di Purcell verso l’energia del jazz e si uniscono per trovare il perfetto punto di equilibrio in cui la musica è azione. Creato dall’opera barocca di Purcell Didon et Énée e da altri materiali letterari (Eneide di Virgilio, Sonetti di Shakespeare per esempio), ma anche film, documentari o opere pittoriche, questo lavoro collettivo è realizzato da un team di musicisti, che non vengono dalla musica barocca, ma dal jazz, e da cantanti che sono prima di tutto attori. Del resto il metodo di lavoro di jazzisti e attori presenta evidenti somiglianze, dall’improvvisazione alla rielaborazione di materiali preesistenti. Tutto nasce in prova a partire da scene e provocazioni immaginate dai registi: sollecitazioni su temi che riguardano sia la musica che la rappresentazione (la postura di gioco/canto, il rapporto con lo spazio, le trasposizioni e riformulazioni musicali, il rapporto con la convenzione, il trattamento della tragedia, la riscrittura del mito e dei suoi temi…). Non c’è separazione tra la musica e l’azione teatrale, tutto ha inizio nello stesso tempo e nello stesso spazio; la scrittura, il montaggio dell’opera sono fatti “sul set”. In una continua oscillazione tra il minimalismo e lo spettacolare, il fantastico e il realismo della rappresentazione.
In uno spazio liberamente ispirato al dipinto di Brueghel Allegoria dell’udito il dispositivo scenico è concepito come un vivarium, uno spazio allegorico, ma concreto, che anatomizza l’opera di Purcell e che gioca con le convenzioni operistiche. Le Crocodile Trompeur / Didon et Énée è un gioco che affronta la tragedia e la sua rappresentazione, i sentimenti estremi e le tematiche che implica -amare, lasciare, divorare, lasciarsi morire – trovando il punto di equilibrio in cui la musica e l’azione teatrale sono inseparabili, dove la musica è azione.