A distanza di un anno dalla precedente, si rinnova dal 25 ottobre al 29 novembre 2024 la mostra PARMENSIA, promossa dallo Studio d’arte Gherardi di Parma, che già nel titolo, non casuale né privo di significato, dichiara intenti e contenuti.
Parmensia, giunta alla XIII edizione, sta per “cose di Parma” e l’espressione si riferisce a un doppio orizzonte che ha guidato la selezione delle opere protagoniste: da un lato i racconti visivi della città di Parma e dei suoi dintorni, della sua storia, dei suoi monumenti più noti e celebrati al pari dei suoi angoli meno appariscenti, dall’altro l’ospitalità data a tutti i pittoriche hanno fatto di Parma il loro riferimento, per nascita, formazione o scelta, pur volgendo poi la propria arte anche a temi e soggetti lontani dalla città. Le immagini e gli artisti di Parma sono dunque i punti di riferimento di questa rassegna, la cui identità è rimarcata anche da precisi orizzonti cronologici: l’Ottocento e la prima metà del Novecento o poco più sono i termini temporali entro cui si collocano le opere scelte, periodo in cui da anni è specializzato lo Studio d’arte Gherardi.
In questa edizione, pur non mancando tre riferimenti ai primi esponenti (Balzari, Boccaccio e Carmignani) del vedutismo ottocentesco, è il Novecento il secolo guida della rassegna, che propone alcuni dei nomi da sempre più rappresentativi del panorama locale. Trentatré sono le opere e quindici i protagonisti dell’edizione 2024: Claudio Salvatore Balzari, Giuseppe Boccaccio, Guido Carmignani, Dall’Argine, Amedeo Bocchi, Latino Barilli, Renato Brozzi, Oreste Emanuelli, Lino Raimondi, Renato Vernizzi, Walter Benoldi, Carlo Mattioli, Bruno Zoni, Luigi Magnani, Angelo Costalonga. Trai dipinti esposti meritano una segnalazione specifica i quattro di Amedeo Bocchi (Parma 1883-Roma 1976), artista verso cui nel corso degli ultimi anni lo Studio d’arte Gherardi ha sempre avuto uno sguardo di particolare attenzione tanto da dedicargli di recente un’iniziativa monografica. L’attività lunga, continuativa e feconda di questo pittore, il disseminarsi dei suoi quadri in tante collezioni private, il loro frequente ritorno sul mercato antiquario in seguito ad avvicendamenti generazionali, fanno sì che sia possibile ogni volta individuare sue opere, inattese scoperte o felici riemersioni. Ed ecco che in questa occasione quattro sono i dipinti di Bocchi proposti, dipinti che cavalcano generi e soggetti costanti nella produzione del pittore: il ritratto (notevole il Ritratto di uomo a pastello) e le vedute romane, da sempre tematiche care all’artista.
Ugualmente ben rappresentata è l’attività di Latino Barilli (Parma 1883-1961),altra figura guida del Novecento parmigiano e, tra le sue cinque opere esposte, si ricorda l’olio La raccolta del pomodoro di ampio formato e molto interessante per il soggetto proposto, riferito a una delle coltivazioni più caratterizzanti del parmense che proprio nella seconda metà dell’Ottocento vedeva avviarsi le prime attività di trasformazione dell’oro rosso in conserve. Meritano una menzione anche una precoce Natura morta di Carlo Mattioli (Modena 1911-Parma 1994) del1938 e il Ritratto della moglie di Walter Benoldi (Parma 1914-1985), ma non mancano piacevoli scoperte di autori meno noti, come Lino Raimondi (Parma1889-1979) presente con vari scorci architettonici.
La mostra, corredata dal catalogo curato da Francesca Sandrini, potrà essere visitata dal 25Ottobre al 29 Novembre 2024 da lunedì a sabato ore 10,00 – 12,30 e 16,00 – 19,00 (giovedì e domenica chiuso tutto ilgiorno) – entrata libera
Studiod’Arte Gherardi – Via Nazario Sauro, 12/E – Parma