“Si terrà anche quest’anno il Festival Teatrale di Resistenza, la rassegna di Teatro civile contemporaneo ideata e promossa da Istituto Alcide Cervi insieme a Cooperativa Boorea.
Il gruppo di lavoro del Festival non si è fermato ma ha continuato a lavorare, procedendo da una parte alla selezione dei progetti che hanno partecipato al Bando di Concorso e dall’altra pensando alla futura edizione della rassegna che, nel rispetto delle misure sanitarie vigenti, si svolgerà dal 7 al 25 luglio 2020 negli spazi all’aperto di Casa Cervi; il programma sarà comunicato al più presto.
Saranno sette le serate di Teatro civile e sette gli spettacoli selezionati sulla base del Bando pubblicato negli scorsi mesi:
“Segre. Come il fiume” di Teatro del Krak (Ortona, Chieti)
“Pietra su Pietra” di Daniele Goldoni (Mantova)
“Digiunando davanti al mare” di Principio Attivo Teatro (Lecce)
“Tre” di Scena/Madre (Lavagna, Genova)
“La mite” di Teatro Presente (Milano)
“Futuro anteriore” di Ferrara Off (Ferrara)
“Testa di Rame” di Orto degli Ananassi (Livorno)
Compagnie di diverse provenienze, che si misurano con temi che guardano alle questioni individuali e collettive, assumendosi anche il compito di attualizzare la resistenza nelle resistenze di oggi.
Momento centrale delle iniziative dell’Istituto Cervi legate al teatro, tese ad innovare la memoria e a sollecitare nuove riflessioni intorno alle questioni che riguardano la società contemporanea, il Festival – sempre più prossimo ai suoi vent’anni di attività – se rimarrà fedele alla sua natura, quest’anno si presenterà invece diverso sotto il profilo organizzativo per l’osservanza delle norme di contenimento del Coronavirus (quali, ad esempio, la capienza limitata agli spettacoli, il distanziamento e la prenotazione dei posti da parte del pubblico).
Se fra i settori più colpiti dall’emergenza sanitaria, c’è la cultura e nella cultura il teatro, ecco che è proprio il teatro che a Casa Cervi si assume il compito – sia nell’impegno sociale e civile che racconta e da cui spesso nasce, sia nella sua funzione salvifica – di riportare ai simboli universali e ai valori, e a preparare il terreno ad una possibile rinascita e alla ricostruzione di uno spirito di comunità” (c.s.)