Teatro

Fino al 3/4 – “Un eredità senza testamento” al Teatro Due

Laura Cleri

UNA EREDITÀ SENZA TESTAMENTO
SPAZIO MINIMO
29 / 31 marzo 2022, ore 20:30
3 aprile, ore 19:00

SPAZIO MINIMO
29 / 31 marzo 2022, ore 20:30
3 aprile, ore 19:00
liberamente tratto da Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione di Laura Seghettini

di e con Laura Cleri

musiche Fabio Biondi
luci Luca Bronzo
consulenza storica Brunella Manotti

produzione Fondazione Teatro Due

In un’aula scolastica una maestra racconta la storia di una donna (Laura Seghettini. partigiana pontremolese, classe 1922), che all’età di vent’anni, nel 1944, decide di salire sui monti per andare a combattere con i partigiani entrando a far parte della 12ª Brigata Garibaldi, attiva sull’Appennino Tosco-Emiliano. La vita nell’accampamento, la fame, le azioni, la paura, la morte, in circostanze ancora da chiarire, del comandante Facio, suo compagno, le imprese di Laura, eletta vice commissario di brigata, vengono raccontate ad un gruppo ristretto di persone nel tempo condiviso di un piccolo rito quotidiano, creando fra chi narra e chi ascolta un’intima atmosfera confidenziale che restituisce vita e profondità ad una storia di amore e dignità. Dopo la fine della guerra la Seghettini ha ripreso la sua attività di maestra e ha sempre cercato di fare chiarezza e giustizia sul fatto di sangue che l’ha colpita. Ora la sua storia e quella di Facio grazie al suo libro e allo spettacolo di Laura Cleri è divenuta un’esemplare testimonianza dell’impegno politico di tante donne durante la Resistenza e della complessità di questo fenomeno storico.
Un’occasione unica e preziosa di penetrare in modo delicato ma intenso il Passato, la Storia, narrando di vicende personali che riguardano tutti noi, allora come oggi.

“.. da molto tempo ero alla ricerca di una storia da raccontare, e nella scelta è stato fondamentale aver conosciuto Laura Seghettini. Pur avendola frequentata in poche occasioni l’ho pensata ogni giorno per molti mesi, chiedendomi come avrei potuto raccontarla attraverso il teatro. Il racconto di quell’anno trascorso sui monti mi è sembrato nella sua imprevedibile quotidianità e concretezza straordinario, privo di retorica, disarmante..” Laura Cleri

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